Recentemente mi è stato recapitato un richiamo da Fitbit per lo smartwatch Fitbit Ionic. Davvero? Un richiamo per uno smartwatch? Credevo che i richiami fossero prerogativa delle automobili, invece…
La mia esperienza con gli smartwatch
La mia esperienza con gli smartwatch, per uso sportivo, è iniziata qualche anno fa, nel 2017, quando mi è stato regalato un Gymwatch. Questo braccialetto non era propriamente uno smartwatch, infatti, non era dotato nemmeno del monitor. Era un orologio per uso sportivo, in palestra, specifico per sollevamento pesi. Valutava i movimenti ed informava l’atleta sulla qualità dell’allenamento. Funzionava solo se connesso, in tempo reale, via Bluetooth, all’app sullo smartphone.
L’utilizzo è stato molto breve. A parte alcune difficoltà pratiche nell’utilizzo, nel 2020 l’azienda ha annunciato la chiusura.
Mi è stata recapitata una mail:
RIP – GYMWATCH will be shut down in 2020
Da allora, l’app non è più attiva e lo smartwatch non è più utilizzabile.
A pensarci bene, questo è il limite dei prodotti che si basano su servizi online: non possediamo realmente questi prodotti, ma si utilizzano i servizi di aziende che possono chiudere da un giorno all’altro.
L’esperienza continua con il Fitbit Charge 2
Nello stesso anno, il 2017, mi è stato regalato anche un Fitbit Charge 2. Questo era un orologio contapassi, dotato di sensore per misurare la frequenza del battito cardiaco. Supportava diversi allenamenti, non solamente il sollevamento pesi.
Il Fitbit Charge 2 non era male come smartwatch per uso sportivo. Aveva però dei difetti:
- i cinturini si danneggiavano facilmente;
- il vetrino del monitor si era crepato autonomamente, non a causa di colpi subiti.
Fortunatamente, i cinturini degli smartwatch sono facilmente reperibili, a basso costo, sia su eBay che su Amazon.
Il Fitbit Ionic
Le crepe sul monitor del Fitbit Charge 2 diventavano sempre più imponenti, per cui ho deciso di approfittare di un’offerta della Fitbit stessa: lo sconto del 50% sul Fitbit Ionic.
In realtà, lo sconto non era proprio effettivo del 50%, in quanto, su altri store esterni a Fitbit, si poteva acquistare lo Ionic con il 20-30% di sconto. Ad ogni modo, ho deciso di approfittare dell’offerta.
Nel 2019, ho iniziato ad utilizzare lo smartwatch Fitbit Ionic, al posto del precedente Fitbit Charge 2.
Le caratteristiche erano piuttosto interessanti, in quanto lo smartwatch si prestava sia all’utilizzo sportivo, che al normale utilizzo di tutti i giorni, per la lettura dei messaggi, l’identificatore del chiamante durante le telefonate, ecc…
Inoltre, il Fitbit Ionic si appoggiava alla stessa app del Fitbit Charge2, garantendo la continuità delle registrazioni degli allenamenti, nonché dei badge e trofei guadagnati.
Anche lo smartwatch Fitbit Ionic era affetto dal classico problema dell’usura del cinturino.
Richiamo per il Fitbit Ionic: è uno smartwatch pericoloso?
Recentemente, mi è stata recapitata una email, direttamente da Fitbit. Non era la solita newsletter con i progressi settimanali. Era una email più grave.
In breve, Fitbit, in accordo con la Consumer Product Safety Commission, mi consiglia di smettere di utilizzare lo smartwatch Fitbit Ionic, perché può creare ustioni alla pelle. Infatti, la batteria al litio in esso contenuta potrebbe surriscaldarsi. Tutti i modelli di Fitbit Ionic potrebbero essere difettosi, ecco i part number: Ionic FB503CPBU (Blu/Arancione), Ionic FB503GYBK (Grigio), Ionic FB503WTGY (Blu/Argento), Ionic FB503WTNV (edizione Adidas, Blu/Grigio).
L’azienda ha venduto circa 1,7 milioni di smartwatch Fitbit Ionic, che ora vengono richiamati. Viene offerto un rimborso, in cambio della disattivazione permanente del dispositivo. In alternativa, si può optare per uno sconto sull’acquisto di un altro smartwatch Fitbit. Lo Ionic non è più disponibile già dal 2020.
Al momento, i dettagli della transazione non mi sono ancora stati comunicati. Ho compilato il form proposto da Fitbit per richiedere il rimborso, ma non ho ultimato la disattivazione del dispositivo.
Dopo alcune ricerche, mi sono reso conto che solamente lo 0,01% dei Fitbit Ionic venduti si sono surriscaldati.
Ho anche chiamato l’assistenza clienti di Fitbit, ma non sono stati in grado di comunicarmi l’entità del rimborso e quando verrà corrisposto. Si parla di 3-6 settimane. In realtà, avrei preferito avere uno smartwatch funzionante…
Notizie su siti internazionali riportano che il rimborso, per singolo orologio, dovrebbe essere di circa 299$, per un totale di 508 milioni di dollari persi dall’Azienda.
Per quanto mi riguarda, ho deciso di continuare ad utilizzare lo smartwatch, ameno fino a quando i dettagli del rimborso non saranno più chiari anche in Italia. Sia chiaro, questo non è un consiglio per voi che leggete il presente articolo. E’ solo la mia decisione.
Non utilizzerò lo smartwatch per monitorare il sonno. Durante la notte, potrei non accorgermi di un eventuale surriscaldamento. Invece, durante la giornata, dovesse bruciarsi, potrei togliermelo… almeno spero!
Considerazioni sul Fitbit Ionic…
Rimango piuttosto sconcertato dalla notizia del richiamo del Fitbit Ionic. Potrebbe essere uno smartwatch pericoloso, non sicuro e potrebbe arrecare danni alla salute.
Sono convinto che gli ingegneri dovrebbero valutare bene le possibili criticità dei prodotti, prima di metterli in commercio. Soprattutto le criticità relative alle emissioni di onde elettromagnetiche e le criticità relative alle batterie al litio. Tali criticità, infatti, non sono nuove. Prodotti che, successivamente, si scoprono essere cancerogeni, nonché batterie esplose, sono situazioni capitate già in diverse occasioni.
Inoltre, mi chiedo se non sia preferibile riparare questi smartwatch pericolosi. Il costante consumismo, l’incapacità di riparare prodotti, le scarse possibilità offerte per riciclare i prodotti, danneggiano sempre di più il nostro amato Pianeta.