Benvenuti su ValorosoIT! 🎉 Oggi vi invito a intraprendere, con me, un vero e proprio viaggio nel tempo, esplorando il percorso tematico che ho allestito, dedicato principalmente alla storia dei dispositivi elettronici Commodore. Si parte dagli anni ’70, per arrivare fino ai ’90, coprendo tre decenni di innovazione tecnologica. Anche se la mia collezione personale di computer comincia dagli anni ’80, ci sono comunque alcuni oggetti affascinanti degli anni ’70, come due calcolatrici CBM (Commodore Business Machines), la 776M e la GL-989R, oltra a un telefono Safnat ed altri oggetti molto carini.
Il cuore pulsante di questo viaggio è il marchio Commodore, celebre per aver rivoluzionato il mondo dei computer con gli home computer degli anni ‘80.
Commodore 128: il Re dei 3 mondi
Partiamo con uno dei gioielli della mia collezione: il Commodore 128, che posseggo da quando ero bambino. Prodotto tra il 1985 e il 1989, questo modello si distingue per la sua architettura “dual-core”, essendo dotato di due microprocessori: il MOS 8502 e lo Z80. Questa caratteristica gli consente di operare in tre modalità diverse: la modalità Commodore 128, la modalità Commodore 64 (per garantire la retro compatibilità con il C64) e la modalità CP/M (Control Program for Microcomputers). Quest’ultimo sistema operativo, permette di eseguire software professionali, utilizzati anche per la gestione aziendale.
Ed ecco, finalmente, una TV CRT abbinata al Commodore 128. In genere, utilizzo degli LCD dei primi anni 2000, in formato 4:3, ma qui volevo essere più vintage! Si tratta di una TV Mivar da 20 pollici, modello 20P1.
Del Commodore 128, mi piace molto il BASIC V7, con i suoi comandi molto più evoluti rispetto al BASIC V2 del Commodore 64.
Commodore 128D e Commodore SX-64
Un altro pezzo interessante della collezione è il Commodore 128D, una variante “desktop” del C128 originale, progettata per un utilizzo più professionale. L’ho acquistato su eBay come 100% non testato, e con un po’ di fortuna, mi sono reso conto che funzionava quasi tutto, ad eccezione del floppy disk drive.
Tra l’altro, il Commodore 128D, ha addirittura tre microprocessori all’interno. Oltre al MOS 8502 e allo Z80, è presente anche il MOS 6502 per la gestione del floppy disk drive.
Sia il Commodore 128 che il Commodore 128D possono gestire due monitor contemporaneamente, uno a 40 colonne e uno a 80 colonne.
Nel percorso tematico, non poteva mancare il Commodore SX-64, una versione portatile (o meglio, trasportabile) del Commodore 64, ormai piuttosto rara. È famoso per essere stato uno dei primi computer portatili con un monitor integrato a colori. Purtroppo, il mio esemplare manca della tastiera originale, ma resta comunque un pezzo interessante nella mia collezione.
Altri home computer Commodore
Nel percorso tematico, gli anni ’80 sono ancora i protagonisti, con gli altri home computer di casa Commodore: il Commodore 16, il Commodore Vic-20, il Commodore 64, il Commodore 64C e il Commodore Plus/4.
Per le caratteristiche di questi computer, vi invito a cliccare i rispettivi link.
Amiga: potenza grafica e audio negli anni ’80 e ’90
Il percorso si sposta poi sull’amatissima serie Amiga, una linea di personal computer che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’informatica grazie alla sua straordinaria capacità di gestire grafica e audio. L’Amiga è stata una delle prime piattaforme a offrire una vera esperienza multimediale, anche prima che i PC standard potessero competere su questo terreno.
Qui di seguito, elenco i modelli presenti nella mia collezione.
Amiga 500: questo computer, lanciato nel 1987, è il più venduto della serie e ha rappresentato per molti giovani dell’epoca il primo approccio all’informatica casalinga e ai videogiochi. Dotato del processore Motorola 68000 a 16 bit e di 512 KB di RAM, l’Amiga 500 era un vero e proprio strumento di creatività digitale. Ho due computer Amiga 500 in collezione, entrambi con espansione RAM e CLOCK Commodore 501. Uno dei due Amiga 500 è perfettamente funzionante. L’altro… lo sto riparando con molta calma!
Amiga 600 e Amiga 1200: questi modelli più compatti, lanciati all’inizio degli anni ’90, sono molto ricercati dai collezionisti di oggi. L’Amiga 1200 in particolare, grazie al suo chipset AGA (Advanced Graphics Architecture), permetteva di ottenere prestazioni grafiche e multimediali di alto livello per l’epoca.
Amiga 2000: un modello più professionale e modulare, che presenta le medesime prestazioni dell’Amiga 500, ma pensato per essere espandibile con schede aggiuntive. Era preferito da chi lavorava nella grafica e nella video produzione. Nel mio percorso tematico, rappresenta il balzo tecnologico verso applicazioni più serie e complesse rispetto ai sistemi casalinghi.
Nel video, lo vediamo con un floppy disk drive esterno ed anche un Gotek, che consente di caricare giochi e programmi scaricati da Internet su una chiavetta USB.
Non ho avuto la fortuna di provare la tecnologia Amiga durante la mia adolescenza, perché il mio percorso informatico si è spostato direttamente dal Commodore 128 ai PC IBM. Tuttavia, con la mia collezione attuale, sto recuperando tutto ciò che ho perso allora!
Computer aziendali
Nel mio percorso tematico, dedicato alla storia dei dispositivi Commodore, oltre ai modelli più popolari dedicati al mercato consumer, non mancano due esemplari aziendali degni di nota: il Commodore 710 e il Commodore PC10.
Il Commodore 710 (il mio esemplare, purtroppo, è ancora in attesa di riparazione), è un computer destinato al mercato business. Questo computer è parte della serie Commodore CBM-II: una linea di personal computer a 8 bit prodotti da Commodore Business Machines (CBM) tra il 1982 e il 1984.
È dotato di un processore MOS 6509 e di 128 KB di RAM. La tastiera è staccabile dal corpo macchina ed è provvista anche di tastierino numerico.
Il Commodore PC10, invece, è funzionante e ho già realizzato alcuni video in cui mostro l’espansione della RAM e l’installazione di una scheda XT CF per sostituire l’hard disk mancante. Il PC10 è un computer IBM-compatibile, basato su un processore Intel 8088 a 4.77 MHz, progettato per entrare nel mercato dei personal computer aziendali e professionali. L’esemplare in mio possesso aveva 256 KB di RAM, ora espansa a 640KB. Non aveva né l’hard disk, né il controller, per cui ho installato scheda XT CF Lite, su uno slot ISA 8 bit libero, che ha permesso di ottenere l’unità C: utilizzando una Compact Flash del costo di pochi euro.
Accessori vintage e altri tesori
Oltre ai computer, nel mio percorso ci sono anche alcuni accessori vintage che arricchiscono l’esperienza. Tra questi, spicca il mitico Nokia 7110, il famoso telefono con sportello scorrevole a scatto, che è l’evoluzione del Nokia 8110, diventato famoso grazie al film “Matrix” di fine anni ’90.
Oltre al telefono cellulare, nel percorso ho inserito due telefoni fissi: un telefono Safnat degli anni ’70, da ufficio, e il SIP Sirio 187, presente in molte case degli Italiani negli anni ‘90.
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Ogni pezzo della collezione ha una storia da raccontare, fatta di ricordi, esperimenti e riparazioni. Se sei appassionato di retrocomputer e del mondo dell’elettronica vintage, non perdere queste esclusive retro-esplorazioni! Iscriviti al canale YouTube (@ValorosoIT)! 🔔 Sono presente anche su TikTok, Instagram, Facebook, Threads…