Avete provato a dimmerare una Lampadina a LED e avete ottenuto solo degli sfarfallamenti e dei ronzii? Se vi è capitato e volete capire come sia possibile collegare le lampadine a LED ai dimmer, per variare la luminosità, state leggendo l’articolo giusto!
In questo articolo parliamo di lampadine a LED che funzionano a tensione di rete 230V in alternata. Se volete ridurre la luminosità di lampade a LED alimentate in corrente continua, a bassa tensione per uso automobilistico, ne ho parlato in fondo a questo articolo.
Mi raccomando, quando mettete mano all’impianto elettrico, dovete togliere tensione dal magnetotermico e, possibilmente, fatevi aiutare da personale qualificato!
Qual è il vantaggio delle lampade a LED dimmerabili rispetto a quelle ad incandescenza?
Le lampadine a LED offrono diversi vantaggi rispetto a quelle tradizionali ad incandescenza, alogene e CFL. In questo paragrafo analizziamo alcuni vantaggi, ma… attenzione! Non è tutto oro quel che luccica!
Una lampadina a LED dimmerabile non cambia il colore quando riduce l’intensità luminosa. Al contrario, una lampada ad incandescenza, tende a diventare più gialla mano a mano che si riduce la luminosità.
Una lampada a LED consuma meno corrente: in genere il rapporto è 1/6 – 1/8 rispetto ad una lampadine ad incandescenza di prestazioni luminose equivalenti. Rispetto alle lampadine fluorescenti CFL, il consumo è inferiore, ma il rapporto non è così interessante.
Consumando meno corrente, la lampadina a LED scalda meno, ma non fatevi ingannare! I LED hanno anche una tolleranza decisamente più bassa al calore rispetto alle lampadine tradizionali. Se volete dimmerare una lampadina a LED, in modo che duri il più a lungo possibile, deve poter dissipare calore. Se viene installata in un piccolo lampadario completamente chiuso, la vostra lampadina a LED durerà molto poco.
Le lampadine a LED, se sono di buona marca, durano di più dispetto alle lampadine ad incandescenza e fluorescenti CFL. I produttori dichiarano che i LED durano 10 volte di più rispetto alle lampade ad incandescenza, ma, anche in questo caso, non fatevi ingannare! Il led può durare tanto, ma… l’alimentatore interno alla lampadina è sempre il primo componente a danneggiarsi! In particolare, si danneggia con il calore. Quindi, è vero che le lampadine a LED durano di più rispetto a quelle tradizionali, se di buona marca, ma non durano tanto quando viene dichiarato.
Come collegare una Lampadina a LED al dimmer?
Iniziamo subito con la brutta notizia! Le lampadine a LED, in genere, non sono dimmerabili! Per ridurre la luminosità delle lampadine a LED, bisogna acquistare delle lampade predisposte.
Scriverò un altro articolo relativo a come scegliere la lampadina a LED migliore per le proprie esigenze. In questo articolo mi soffermo sulla dimmerabilità.
Esistono tre tipi di lampadine a LED dimmerabili:
- le lampadine a LED dimmerabili a step;
- le lampadine a LED collegabili ai dimmer;
- lampadine a LED con alimentatore esterno.
Non è possibile capire, dalla forma, se una lampadina a LED è dimmerabile. Per verificare se una lampadina è dimmerabile, bisogna cercare uno di questi simboli (sulla scatola, sulla lampadina oppure nella descrizione dell’oggetto quando lo si acquista).
Il simbolo più a sinistra, indica che la lampadina non è dimmerabile. L’icona al centro, indica che è dimmerabile a step (ma non può essere collegata al dimmer). Il simbolo a destra indica una lampadina che è collegabile al dimmer e che può variare l’intensità luminosa in maniera continua.
Lampadine a LED dimmerabili a step
Una lampadina a LED dimmerabile a step (in genere sono tre step), non è collegabile al dimmer.
Si sostituisce ad una lampadina ad incandescenza tradizionale e, ogni volta che viene spenta e riaccesa, cambia la luminosità: bassa luminosità, media intensità e luminosità piena.
E’ una buona soluzione se l’impianto elettrico di casa non è dotato di un dimmer per variare la luminosità con regolazione continua.
Dimmerare una Lampadina a LED (con il dimmer)
Se l’impianto elettrico dell’abitazione è dotato di un dimmer, è possibile acquistare delle lampadine a led dimmerabili in maniera continua.
Le lampadine a LED si sostituiscono integralmente alle lampadine ad incandescenza, sia come forma che come attacco.
Per dimmerare una lampadina a LED, la scelta deve ricadere su una lampadina di buona marca, dimmerabile in maniera continua.
Consiglio, prima di acquistare tutte le lampadine di casa di uno stesso tipo, di provarne una! Infatti, alcune lampadine a LED dimmerabili tendono ad avere un fastidioso effetto stroboscopio. Con lampadine affette da questo difetto, gli oggetti in movimento sembrano muoversi a piccoli scatti. L’effetto è maggiormente visibile di notte, quando non ci sono altre sorgenti di illuminazione ambientale.
Regolazioni sul dimmer per ridurre sfarfallamenti e ronzio
Prima di accendere la lampadina a LED con il dimmer, provate a controllare se il vostro dimmer è impostabile. Su alcuni dimmer sono presenti dei trimmer e dei selettori di regolazione.
Se la lampadina a LED sfarfalla, soprattutto con una luminosità molto bassa, è bene impostare il dimmer con una luminosità minima un po’ più alta, in modo da non far sfarfallare il led.
Inoltre, consiglio di impostare il dimmer (se presenta questa possibilità) su lampadina alogena (o ad incandescenza). Impostando il dimmer su altre modalità (ad esempio lampade fluorescenti o trasformatori), le lampadine a LED potrebbero emettere dei forti ronzii e sfarfallare, soprattutto quando la luminosità viene diminuita.
Se il vostro dimmer prevede la possibilità di regolare anche la luminosità massima, consiglio di non superare l’80%. Impostando la luminosità massima del dimmer all’80%, al posto del 100%, la durata della lampadina aumenterà decisamente.
Lampadine a LED dimmerabili, con alimentatore esterno
Esistono delle lampade a LED che funzionano a bassa tensione e sono dotate di un alimentatore (driver) separato.
Per dimmerare questo tipo di lampadine, bisogna verificare che l’alimentatore sia predisposto a variare la luminosità. Se non lo fosse, bisogna acquistare un alimentatore con uscita regolabile. Ovviamente le caratteristiche del nuovo alimentatore devono essere identiche al vecchio. In particolare, mi riferisco alla corrente dei LED (che NON deve mai essere superiore a quella del precedente alimentatore) e alla tensione.
Esistono degli alimentatori regolabili, che possono essere adeguati a diversi tipi di lampade a LED.
Il nuovo alimentatore deve essere predisposto per variare la corrente in uscita. In particolare, si può optare per un alimentatore che sia dotato di ingresso con potenziometro oppure con un ingresso 0-10V per essere collegato all’impianto domotico, se la vostra abitazione ne è dotata.
Oppure, l’alimentatore potrebbe già possedere un ingresso compatibile con il protocollo che viene utilizzato nell’impianto domotico, ad esempio Konnex KNX, Control Casa o Dali.
Se le lampadine a LED rimangono sempre accese?
Può capitare che, a dimmer spento, alcune lampadine a LED rimangano comunque accese! Questa situazione accade perché alcuni dimmer hanno comunque necessità di un carico minimo in uscita e i LED, quando sono regolati a bassa luminosità, presentano un assorbimento inferiore al minimo.
In questo caso, per lasciare le lampadine a LED spente quando il dimmer è spento, bisogna installare, in parallelo all’uscita del dimmer (o, in maniera equivalente, in parallelo alla lampadina a LED) una resistenza opportunamente calcolata, per simulare l’assorbimento di un piccolo carico.
La resistenza deve essere di potenza, almeno 3W, di 47000ohm – 68000ohm, che garantisce un assorbimento minimo quando il dimmer è spento. Se una sola resistenza non fosse in grado di risolvere il problema, si può provare a mettere in parallelo due resistenze, oppure ad utilizzarne una da 22000ohm, 5W di potenza. Tra le varie opzioni di resistenze disponibili, bisogna scegliere un modello che resista ad alte tensioni. La tensione di rete 230V in alternata presenta dei picchi di oltre 330V di picco. Pertanto la scelta deve ricadere su un resistore che possa accettare tensioni di almeno 350V (in genere sono da 500V).
L’alternativa, se il lampadario è dotato di più lampadine, potrebbe essere quella di lasciare una lampadina ad incandescenza tra le varie lampadine a LED. Questa alternativa, sebbene più veloce da praticare, è però meno gradevole esteticamente.
Articolo molto utile. Alcune cose già le sapevo, invece non sapevo delle resistenze.
Grazie mille!
Ho acquistato delle lampadine LED dimmerabili con attacco R7S per sostituire delle alogene
e il loro comportamento risente del tipo di alimentazione.
1) Lampadina singola pilotata da interruttore semplice: tutto ok
2) Lampadina singola pilotata da dimmer (Ticino da appartamento, non credo settabile): tutto ok.
3) Due lampadine pilotate da un dimmer:
a) entrambe installate: pesanti sfarfallii e alla massima luminosità si spengono
b) una sola installata e l’altro portalampade vuoto: come sopra
c) Una installata e l’altro portalampade con la vecchia alogena: tutto ok
Elettrotecnicamente parlando non me lo spiego tanto, però mi sa che c’entra un discorso
come quello affrontato parlando della resistenza.
Se con la lampada alogena in parallelo a quella a LED tutto funziona, è sicuramente una questione di carico minimo. A questo punto, o sostituisci il dimmer (con uno predisposto alle lampade a LED) oppure installi la resistenza in parallelo. Tieni conto, come spiegato nell’articolo, che la resistenza può scaldare ed è alimentata ad alta tensione.